Contatti

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LINEE
GUIDA
Alimenti,
principi nutrienti e funzioni principali
Introduzione
Peso Meno
Grassi Più
Fibra Gli Zuccheri
Il Sale
L'Alcool
Perchè
Variare? Tabella
Valutazione Modello
Alimentare
Si
definisce alimento qualsiasi sostanza che sia in grado di esercitare una o
più delle seguenti funzioni:
- fornire
materiale energetico
per la produzione di
calore, lavoro o altre forme di energia (protidi, glucidi, lipidi)
- fornire
materiale plastico
per la crescita e la
riparazione dei tessuti (protidi e minerali)
- fornire
materiale "regolatore"
catalizzante le reazioni
metaboliche (minerali e vitamina)
Alcuni
alimenti sono detti protettivi, indipendentemente dal loro valore
plastico ed energetico, in quanto hanno notevole importanza per il normale
svolgimento dei processi metabolici.
Essi
sono: i cereali, i legumi, i prodotti ortofrutticoli, il latte, i
formaggi, le uova, la carne in genere, i prodotti della pesca ecc., che
debbono
la loro azione protettiva al contenuto di vitamine, elementi oligodinamici,
aminoacidi e acidi grassi essenziali.
Altri
sono detti nervini, in quanto agiscono stimolando il sistema
nervoso centrale e tramite questa azione influiscono sui processi
di digestione e di assorbimento degli alimenti:
te, caffè, cacao, alcool ecc.
Altri
ancora sono detti condimenti: tra questi si trovano alcuni alimenti
veri e propri (grassi, oli, sale, zucchero, miele ecc.), le sostanze
aromatizzanti (aceto, prezzemolo, basilico, rosmarino, lauro, origano
ecc.) e le droghe (pepe, senape, cannella, noce moscata, chiodi di
garofano ecc.)
Dunque
ci nutriamo di alimenti e viviamo di principi nutritivi
che contengono: glucidi, protidi e lipidi che forniscono calorie, nonché
acqua, minerali e vitamine che non forniscono calorie.
Il
complesso delle "demolizioni" e trasformazioni alle quali vanno
incontro gli osi, gli acidi grassi, il glicerolo, gli aminoacidi presenti
negli alimenti come glucidi, semplici o complessi, o come lipidi,
o come proteine e divenuti più semplici col processo digestivo (1° fase)
è detto catabolismo (fasi 2 e 3 dello schema). Da prodotti intermedi
e finali del catabolismo partono processi costruttivi o
biosintetici detti anabolismo.
Anabolismo
e catabolismo nel loro insieme formano il metabolismo (sinonimo di
trasformazione).
FUNZIONI PRINCIPALI DEGLI ALIMENTI
IN RAPPORTO AL LORO CONTENUTO IN NUTRIENTI
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Funzione
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Nutrienti
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Alimenti
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ENERGETICA
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Glucidi
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zuccheri
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zucchero, sciroppo
di glucosio, melassa, miele
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sostanze amidacee
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farina e derivati, pane, crackers, pasta, patate, vegetali
farinosi - castagne
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Lipidi
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burro, lardo, strutto, olio di margarina, oli di semi, frutta
oleosa - noci, mandorle, formaggi
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Protidi
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carni in genere, pollame, prodotti ittici, latte, uova, legumi,
cereali
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PLASTICA O COSTRUTTIVA
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Minerali
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Calcio
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latte, formaggi, pesci grassi, uova
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Fosforo
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carni in genere, prodotti ittici, latte, formaggi, uova,
legumi, cereali integrali
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Ferro
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carni in genere, uova, legumi, prodotti ittici
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Iodio
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pesci marini, alghe marine
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PROTETTIVA O BIOREGOLATRICE
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Vitamine
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A (retinolo)
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olio di fegato di pesce, fegato, rene, tuorlo d'uovo, vegetali
verdi e gialli
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B1 (tiamina)
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cereali integrali, legumi secchi, carne di maiale
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B2 (riboflavina)
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carni in genere, latte, formaggi, legumi, vegetali verdi
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PP (nicotinamide)
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cereali integrali,
alcune carni
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C (ac. ascorbico)
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agrumi, frutta fresca, pomodori, peperoni
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D3 (colecalciferolo)
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pesci grassi, fegato
di pesci, tuorlo d'uovo
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INTRODUZIONE
Che
cosa significa alimentarsi in modo sano?
Nel corso degli ultimi
trent'anni, l'alimentazione degli italiani
è profondamente cambiata. Lo sviluppo dell'economia,
i grandi mutamenti sociali, la spinta a raggiungere un più elevato
tenore di vita, hanno fatto emergere la tendenza a consumare
con maggior frequenza e in più larga misura quei generi alimentari un
tempo considerati rari e pregiati.
La possibilità di nutrirsi con una maggiore varietà e ricchezza di cibi
ha portato indubbi benefici, con la scomparsa pressoché totale delle
cosiddette carenze nutrizionali.
Per contro, la prevalente tendenza a mangiare più del necessario, spesso
accompagnata da notevoli squilibri fra i vari componenti della dieta, ha
portato gli italiani ad essere più esposti ad altri gravi rischi, come la
maggiore incidenza di obesità, di ipertensione,
di arterosclerosi, di diabete, ecc.
E tutto ciò si è verificato, paradossalmente, come conseguenza
dell'abbandono di quella dieta italiana tipicamente mediterranea
che invece altri paesi ricchi hanno preso a modello
di sana alimentazione.
L'adozione, o comunque il recupero, di un adeguato comportamento
alimentare si rende, dunque, necessario per diminuire i rischi
per la nostra salute evitando, oltretutto, inutili sperperi per l'economia
familiare.
In conclusione, si può affermare che le necessità nutrizionali
della popolazione media italiana suggerite, ad esempio,
nei "Livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per
gli italiani" (i cosiddetti LARN), sono ormai generalmente
soddisfatte. Tenuto conto di questo fatto, le Linee guida per una sana
alimentazione italiana intendono indicare nel modello delle più
tradizionali abitudini alimentari italiane che ognuno di noi dovrebbe
seguire o tornare
a seguire, lo strumento per star meglio mangiando meglio.
Che cosa sono le linee guida
Le Linee guida per
una sana alimentazione italiana sono un insieme
di principi e raccomandazioni elaborati da un gruppo di esperti
dei diversi aspetti della nutrizione umana, sulla base delle evidenze
scientifiche raccolte in tema di rapporto tra alimentazione e salute.
Questo panel di esperti è composto da:
Prof. Corrado Cantarelli
Ordinario
di Tecnologie Alimentari, Università di Milano
Dott. Eugenio Cialfa
Direttore
Unità di Statistica ed Economia Alimentare, I.N.N.
Ricercatore, Unità di Nutrizione Umana, I.N.N.
Prof. Giuseppe Della Porta
Direttore
Divisione Oncologia Sperimentale A, Istituto Nazionale dei Tumori, Milano
Prof. Anna Ferro-Luzzi
Direttore
Unità di Nutrizione Umana, I.N.N.
Prof. Corrado L. Galli
Docente
di Tossicologia Sperimentale - Scuola di Specializzazione di Tossicologia,
Università di Milano
Prof. Ermanno Lanzola
Ordinario
di Scienza dell'Alimentazione e Dietologia; Università di Pavia
Prof. Mario Mancini
Ordinario
di Clinica Medica - Direttore dell'Istituto di Medicina Interna e Malattie
Metaboliche - Università di Napoli
Prof. Aldo Mariani
Costantini
Direttore Generale, I.N.N.
Prof. Alessandro Menotti
Direttore
del Reparto di Malattie non Trasmissibili del Laboratorio di Epidemiologia
e Biostatistica, Istituto Superiore di Sanità, Roma
Prof. Rodolfo Paoletti
Ordinario
di Farmacologia, Università di Milano - Presidente Tecno-alimenti, Milano
Prof. Giorgio Ricci
Ordinario
di Terapia Medica Sistematica, Università "
La Sapienza
" di Roma, Direttore Progetto Finalizzato CNR Medicina Preventiva e
Riabilitativa (MPR)
Prof. M. Antonietta Spadoni
Direttore
Sub-progetto Finalizzato CNR Incremento Produttività Risorse Agricole (IPRA),
già Direttore Unità di Nutrizione Sperimentale, I.N.N.
Prof. Marcello Ticca
Direttore
Unità di Documentazione ed Informazione Nutrizionale, I.N.N.
Prof. Gianni Tomassi
Direttore
Unità di Nutrizione Sperimentale, I.N.N.
LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE
Peso
Mantenersi
nei limiti del peso normale contribuisce a vivere meglio
e più a lungo.
L'eccesso
di peso nei sui vari gradi, come sovrappeso, obesità di medio grado e
obesità di alto grado, è per lo più il risultato di abitudini
alimentari squilibrate dal punto di vista energetico:
troppe calorie introdotte con il cibo rispetto a quelle necessarie.
Oggi
in Italia poco meno della metà degli adulti oltre i 30 anni
è in sovrappeso, e di questi un quinto è decisamente obeso.
La tendenza in questa direzione si profila, in misura più o meno
accentuata; già tra i bambini e gli adolescenti.
É perciò importante mantenere, o far rientrare, il peso nei limiti
normali. Ciò consente di prevenire la comparsa di malattie oggi
a più larga diffusione, come diabete, ipertensione, cardiopatia
coronarica, che costituiscono, in particolar modo per l'adulto tra i 30
e i 60 anni, i rischi maggiormente associati all'obesità.
L'eccesso
di peso va dunque combattuto, non soltanto sotto l'aspetto estetico e per
una maggior efficienza fisica, ma soprattutto
per la salute.
L'unica
via per prevenire o ridurre il sovrappeso e l'obesità consiste
nell'equilibrare la propria alimentazione, avendo cura di soddisfare
l'appetito con alimenti di più basso valore energetico e con alimenti
ricchi di fibre vegetali. Questo equilibrio alimentare viene ritenuto
utile
anche per una azione preventiva contro lo sviluppo di tumori.
Nelle abitudini di vita, in ogni caso, deve trovare spazio anche un idoneo
esercizio fisico che, oltre a far "spendere" più calorie,
contribuisce
al buon mantenimento delle funzioni cardiocircolatorie e respiratorie
e del tono muscolare.
Lo
schema a pagina seguente consente ad ognuno di noi di verificare
rapidamente se è nei limiti normali di peso, sottopeso, sovrappeso,
o obeso.
COME
COMPORTARSI
- Mantenere
il proprio peso nei limiti normali
- Riportarlo
nei limiti normali se è al di sopra
- Scegliere,
di conseguenza, cibi meno ricchi in calorie
e comprendere sempre nella propria alimentazione alimenti vegetali
ricchi in fibra come frutta fresca, ortaggi e vegetali
in genere
- Mantenere
un buon livello di esercizio fisico
Meno
grassi e colesterolo
Studi
condotti in più parti del mondo indicano che alti livelli
di colesterolo nel sangue rappresentano un serio rischio di malattia delle
coronarie e del cuore, fino all'infarto, alla morte improvvisa, ecc.
Ciò
costituisce un problema, oggi particolarmente importante
anche in Italia, dove, con il cambiamento dello stile di vita
e delle abitudini alimentari, la colesterolemia presenta la tendenza
a raggiungere valori superiori a quelli desiderabili.
Osservazioni
su gruppi di popolazione hanno, peraltro, dimostrato
che, modificando il comportamento alimentare, è possibile ridurre
il livello della colesterolemia.
Infatti, in aree del Mezzogiorno d'ltalia dove le tradizionali abitudini
alimentari mediterranee sono ancora seguite, l'introduzione di alimenti di
origine animale, più ricchi di grassi saturi e di colesterolo,
si è dimostrata capace, in un breve arco di tempo, di elevare
la colesterolemia a livelli di rischio; il ritorno alle precedenti
abitudini
ha rapidamente normalizzato la situazione.
Per
abbassare Ia colesterolemia e prevenire il rischio di insorgenza della
cardiopatia coronarica, appare di conseguenza necessario,
sin dalla tenera età, evitare di mangiare troppo e consumare,
complessivamente, meno grassi e colesterolo.
Per gli
stessi fini è preferibile consumare alimenti come il pesce
(ricco di particolari acidi grassi polinsaturi), e gli oli vegetali
e, tra questi, l'olio d'oliva.
COME COMPORTARSI
- Usare
meno grassi sotto forma di condimento e preferire
in ogni caso alimenti più magri
- Moderare
i consumi di quei condimenti di origine animale
che rappresentano importanti fonti di grassi cosiddetti saturi (burro,
lardo, pancetta,panna, ecc.)
- Preferire
l'olio d'oliva, altri oli vegetali e margarine molli, usandoli
possibilmente a crudo
- Moderare
il consumo delle carni e degli insaccati,
avendo cura di eliminare il grasso visibile
- Orientarsi
preferibilmente verso carni più magre
come quelle di pollo, tacchino, coniglio, ecc.,
scartando, in ogni caso, il grasso visibile
- Consumare
più frequentemente pesce
- Usare,
preferibilmente, latte parzialmente scremato,
e non eccedere nel consumo di latticini e formaggi
Più
amido e più fibra
L'amido,
che nella nostra alimentazione è assicurato soprattutto
da cereali e derivati, dai legumi secchi e dalle patate,
rappresenta ancora il maggiore componente della razione alimentare
italiana,
anche se il suo apporto si è ridotto dal 60% circa delle calorie
totali (anni '50) all'attuale 45%.
Gli alimenti ricchi di amido (pane, pasta, riso, patate, polenta, legumi
secchi, ecc.) forniscono, insieme all'energia (cioè calorie),
anche proteine, vitamine e sali minerali. In più, buona parte di essi
aiuta ad introdurre nell'organismo un certa quantità di fibra, che viene
così ad aggiungersi a quella contenuta negli ortaggi e nella frutta.
Perché dobbiamo preoccuparci della fibra e perché essa è utile
all'organismo?
La fibra è l'insieme di quei componenti degli alimenti vegetali
che non sono digeribili dall'uomo. Vi sono fibre con strutture chimiche
diverse, come quelle insolubili presenti nei cereali (cellulosa e lignina)
e quelle solubili contenute nella frutta (pectina), che hanno effetti
fisiologici diversi, tutti utili al nostro organismo.
A seconda del tipo, infatti, la fibra contribuisce, nel caso della
cellulosa, a regolare le funzioni e l'igiene intestinali; nel caso della
pectina,
a controllare glicemia e colesterolemia. La fibra, inoltre,
dà un importante contributo al volume del cibo ingerito
e quindi al raggiungimento del senso di sazietà. É bene, perciò,
consumare, sotto le più varie forme, alimenti contenenti fibra (cereali
e pane, anche integrali, frutta, verdura, ortaggi e legumi, i quali ultimi
contengono entrambi i predetti tipi di fibra), comprendendoli abitualmente
nella alimentazione giornaliera.
Bisogna
anche tener presente che ad una regolare funzione intestinale è stata
attribuita una azione protettiva contro lo sviluppo di tumori.
É
inoltre preferibile ingerire fibra attraverso gli alimenti
che ne sono ricchi, piuttosto che aggiungere alla propria alimentazione
fibre preparate come prodotto dietetico.
COME
COMPORTARSI
- Dare
la preferenza ad alimenti ricchi di amido, come pane, pasta, patate,
riso, legumi secchi, ecc., più che a quelli ricchi
di grassi e zuccheri
Consumare abitualmente frutta, ortaggi e legumi
I dolci: come e quanti
Varietà
nella scelta dei cibi e moderazione nelle quantità che si consumano
costituiscono le basi di una corretta alimentazione.
Anche il consumo di dolci va visto sotto questa luce.
Fra gli alimenti dolci alcuni apportano diverse sostanze nutrienti,
altri costituiti prevalentemente, se non esclusivamente, da zucchero
forniscono calorie e poco d'altro; di conseguenza il loro consumo
deve essere controllato e limitato.
Il consumo frequente e continuo di alimenti e/o bevande zuccherate
può esporre al rischio di carie dentarie qualora manchi l'abitudine
o l'occasione di una accurata igiene orale.
Ciò non vuol dire che sia necessario ricorrere ai sostituti dello
zucchero (saccarina, aspartame, ciclammati, ecc), perché anche il loro
uso non controllato può risultare, per altri versi, rischioso.
Il consumo dei dolci va in ogni caso considerato nel quadro
di una alimentazione equilibrata.
COME
COMPORTARSI
- Tenere
conto di quante volte si sono ingeriti alimenti e bevande dolci nella
giornata, sotto le più varie forme, per non superare
i limiti di un giusto consumo
Evitare di consumare troppi dolci, particolarmente al di fuori
e/o in sovrappiù rispetto ai pasti normali
Limitare il consumo di quei prodotti (quali caramelle, miele,
croccanti, torroni, ecc.) che non apportano altro che zucchero
e restano facilmente e a lungo aderenti alle superfici dentarie
Il sale? Meglio poco
Gli
italiani consumano troppo sale: in media dai 10 ai 14 grammi
a testa al giorno. Ciò è molto più del necessario, e può favorire,
particolarmente in persone predisposte, l'instaurarsi della ipertensione
arteriosa. Per prevenire o ridurre questo rischio occorre usare meno sale.
Nelle popolazioni che consumano meno di tre grammi di sale
al giorno, l'ipertensione è una malattia rara.
Tutto il sale di cui abbiamo bisogno è già contenuto negli alimenti
allo stato naturale. Certo, alcuni ne sono più ricchi di altri, ma
nessuno raggiunge livelli preoccupanti.
Da dove proviene quindi l'eccesso di sale che ingeriamo?
Le origini sono diverse:
- Nel
corso delle trasformazioni che gli alimenti subiscono
da parte dell'industria (per ragioni di conservazione, di gusto
o tecnologiche) il contenuto di sale aumenta
- Al
momento di cucinare, si aggiunge ai cibi una ulteriore buona dose di
sale
- A
tavola i commensali, a loro volta, aggiungono spesso sale
ai piatti già cucinati
Tutto
ciò perché siamo abituati a mangiare in modo decisamente saporito. Ed
invece, eccetto che nei casi in cui si è esposti a prolungata
e acuta sudorazione (sola condizione in cui un maggior consumo
di sale può essere necessario), il sale va ridotto al minimo
indispensabile ed il palato si abituerà facilmente ad apprezzare
nuovamente il gusto naturale dei cibi. Ridurre il sale non fa male
a nessuno, anzi può far bene a tutti.
COME COMPORTARSI
- Limitare,
nella preparazione casalinga dei cibi, la quantità
di sale aggiunto come condimento
- Limitare
l'uso del sale in tavola arrivando addirittura
ad escludere la saliera dalla mensa
- Contenere
il consumo di quei prodotti confezionati
(quali insaccati, cibi in scatola ecc.) nei quali il contenuto di sale
è più elevato
Alcool: se sì con moderazione
II
vino è parte integrante della tradizione alimentare italiana. É bene però
ricordare che il suo principale costituente, l'alcool etilico o etanolo,
pur possedendo un notevole potere energetico (ogni grammo fornisce 7
calorie), non è una sostanza indispensabile per l'organismo.
Chi sta bene e desidera concedersi il piacere dell'uso di bevande
alcooliche può farlo, purché in misura moderata. L'abuso di alcool,
infatti, oltre a provocare dannosi squilibri nutritivi, può creare
problemi di dipendenza e di tossicità, con gravi complicazioni morbose,
incluso il rischio di sviluppo di tumori.
Si deve tenere presente, in ogni caso, che il nostro organismo è in grado
di utilizzare l'alcool etilico senza danno soltanto a patto che
l'ingestione non superi un certo limite. É quindi importante tener conto
di tutte le occasioni di consumo che ci si presentano nel corso della
giornata: sia per il vino e la birra, sia soprattutto per gli aperitivi, i
digestivi e i superalcoolici nelle varie forme.
Particolare
attenzione va posta, a questo proposito, durante la gestazione e
l'allattamento, mentre nell'infanzia l'alcool è da evitare del tutto.
Consumare bevande alcooliche con moderazione può rimanere un piacere
senza causare danni.
COME COMPORTARSI
- Fra
tutte le bevande alcooliche, dare la preferenza a quelle a basso
tenore alcoolico (vino, birra)
Bere con moderazione, preferibilmente durante i pasti secondo la
tradizione italiana, o comunque immediatamente prima o dopo mangiato
Come e perchè variare
Sono
tante le sostanze nutrienti indispensabili: le proteine
(per gli aminoacidi essenziali in esse contenuti), le vitamine, i
minerali,
gli acidi grassi polinsaturi ed altre ancora.
Sono
queste le sostanze che dobbiamo assicurarci attraverso
l'alimentazione abituale. Ma non esiste, né come prodotto naturale,
né come trasformato, "l'alimento completo" che le contenga
tutte nella giusta quantità e che sia quindi in grado di soddisfare
da solo tutte le nostre necessità nutritive.
Di conseguenza, il modo più semplice e sicuro per garantire,
nella misura più adeguata l'apporto di tutte le sostanze nutrienti
indispensabili, rimane quello di ricorrere alla più ampia varietà
possibile
di scelta e alla più opportuna combinazione di alimenti diversi.
Variando, inoltre, sistematicamente e razionalmente la scelta dei cibi,
si potrà concorrere alla riduzione di uno dei più seri rischi,
legati ad abitudini alimentari monotone: ingerire cioé ripetutamente
e continuativamente, consumando sempre gli stessi alimenti,
quelle sostanze estranee che possono essere in essi eventualmente
presenti, così come quei composti nocivi contenuti naturalmente.
Ciò, alla lunga, può risultare dannoso in molti modi,
non escluso il possibile concorso alla insorgenza di alcuni tumori.
É chiaro, invece, che la diversificazione delle scelte alimentari attenua
o comunque diluisce questi rischi potenziali, assicurando una maggiore
protezione, anche attraverso un più completo apporto di vitamine
e di elementi minerali. Per chi varia oculatamente l'alimentazione
non c'è ragione, infine, fatte salve le poche eccezioni valutabili
dal medico o dallo specialista, di ricorrere a specifiche integrazioni
della dieta con vitamine, proteine o altre sostanze nutrienti.
Naturalmente ogni variazione dovrà essere praticata mantenendo
l'equilibrio degli apporti nutritivi. Pertanto ogni scelta dovrà essere
fatta nell'ambito di gruppi di alimenti che assicurino un
equivalente apporto
di sostanze nutritive indispensabili, dalle proteine, alle vitamine,
ai minerali. Questo non significa, ovviamente, che all'interno
di questi raggruppamenti si possa scegliere in piena libertà:
anche tali scelte vanno infatti compiute variando il più possibile
le combinazioni con gli alimenti degli altri gruppi e soprattutto
rispettando tutte le regole fin qui indicate.
COME COMPORTARSI
- Nel
gruppo costituito dalle carni, dal pesce e dalle uova
(che fornisce soprattutto proteine, minerali, come ferro, zinco,
rame, ecc. e vitamine del complesso B), sono da preferire
le carni magre, come pollo, tacchino, coniglio, ecc., e il pesce.
É da limitare o moderare il consumo di carni grasse
e di insaccati. Per le uova, infine; un consumo consigliabile
per soggetti sani è mediamente di 3 alla settimana
- Per
il gruppo che comprende il latte, lo yogurt, i latticini
e i formaggi (che, oltre a fornire proteine e vitamine
del complesso B, costituisce la principale fonte di calcio),
sono da preferire il latte parzialmente scremato, i latticini
e i formaggi meno grassi
- Per
il gruppo che comprende pane, pasta e riso, altri cereali
e patate, (che costituisce la più importante fonte di amido
e apporta pure vitamine del complesso B e proteine),
sono da preferire prodotti meno raffinati e più ricchi in fibra
- Il
gruppo dei legumi secchi fornisce fibra, ferro, zinco, rame, ecc.,
nonché proteine che, combinandosi con quelle dei cereali, raggiungono
un livellò di qualità paragonabile a quello delle più costose
proteine animali; è da incoraggiare l'uso alternato
di tutti i prodotti di questo gruppo, dai fagioli, ai piselli,
alle lenticchie, ecc.
- Per
il gruppo dei grassi da condimento è da tenere presente che il loro
consumo va contenuto e che sono comunque da preferire quelli di
origine vegetale (come in particolare l'olio d'oliva) in confronto a
quelli di origine animale (come burro, panna, lardo, strutto, ecc.)
- I
gruppi costituiti da frutta e ortaggi, infine, rappresentano
importanti fonti di fibra e di provitamina A (quelli colorati
in giallo-arancione o verde scuro), di vitamina C (agrumi
e pomodori soprattutto), di altre vitamine e dei più diversi
minerali. Questi gruppi consentono la più ampia varietà di scelta
e debbono essere sempre presenti in abbondanza sulla tavola,
a cominciare possibilmente dalla prima colazione
SCHEMA PER
LA VALUTAZIONE DEL
PROPRIO PESO
Lo
schema
COME SI USA
Unite
con un righello i metri corrispondenti alla statura (riga verticale
di sinistra) con i chilogrammi relativi al peso (riga verticale di
destra).
II punto di incontro della linea tracciata dal righello con la riga
centrale indicherà la fascia nella quale si colloca il Vostro peso
(sottopeso, normale, sovrappeso, obeso). Si precisa che la riga centrale
rappresenta "l'indice di massa corporea"(IMC) ottenuto dividendo
il peso (in Kg.) per il quadrato della statura (in metri).
Modello
alimentare mediterraneo
Una alimentazione
equilibrata ha come obiettivo più benessere
e più salute per l'intera popolazione, senza tuttavia mortificare i sensi
e il piacere della buona tavola. Le "Linee guida" indicate
in questo opuscolo suggeriscono, infatti, un modello di comportamento
alimentare che potrà essere agevolmente attuato riallacciandosi
alle più tipiche tradizioni alimentari di un paese mediterraneo
come l'ltalia.
Questo tradizionale
modello alimentare, ritenuto oggi in tutto il mondo uno dei più efficaci
per la protezione della salute,
è anche uno dei più vari che si conoscano e si basa prevalentemente
sul consumo di alimenti di origine vegetale, come pane, pasta, frutta,
ortaggi, olio d'oliva e moderati consumi di alimenti animali,
fra cui sono da preferire latte parzialmente scremato, formaggi
poco grassi, pesce, carni magre, come pollame e coniglio.
Di conseguenza, per
buona parte degli itaIiani seguire questi consigli
per una giusta alimentazione sarà più facile, in quanto rappresenta
semplicemente la conservazione o il recupero di abitudini tradizionali
per lo più già note e familiari. Questo obiettivo potrà essere
più facilmente raggiunto se l'industria agro-alimentare terrà
conto
delle indicazioni fornite dalle presenti "Linee guida",
sviluppando
ed immettendo sul mercato prodotti che facilitino l'adozione
di un'alimentazione equilibrata.
Ciò vuol dire produrre
alimenti a minore densità energetica,
a ridotto contenuto in grassi saturi, colesterolo e sale, ma, al tempo
stesso, ricchi in nutrienti essenziali (come aminoacidi, vitamine
e minerali) e più ricchi in amido e fibra.
Simile
invito va esteso, nell'ambito delle scelte e della preparazione
degli alimenti, a tutti i sistemi di ristorazione collettiva come
refezioni scolastiche, mense di comunità e ristoranti. É da ricordare,
infine,
che, sia su scala domestica, sia soprattutto nella ristorazione
collettiva,
è indispensabile osservare scrupolosamente le buone regole
dell'igiene
in tutte le fasi della preparazione, della conservazione
e della distribuzione, per evitare il pericolo di infezioni e
tossinfezioni
di origine alimentare.
Non si
intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per
scopi di auto-diagnosi o auto-prescrizione
Per qualsiasi trattamento o diagnosi di malattia, rivolgetevi al
vostro medico di fiducia
Se
volete potete inviate i vostri quesiti alla nostra segreteria per
avere una risposta redatta da un
medico-chirurgo.
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