
Tutto
quello che si deve sapere sulle diete
Ritengo
che la maggior parte di coloro che desiderano dimagrire si perdano per
strada tra una dieta e l'altra soprattutto per mancanza di un'adeguata
informazione.
Dopotutto quante possibilità di successo si possono
avere se si conosce la meta, ma non la strada per raggiungerla?
E se non si conosce a fondo la realtà di ciò che si
sta intraprendendo, com'è possibile opporsi alle false promesse di chi
assicura cali ponderali rapidi e cospicui?
A questo scopo ho stilato un breve elenco dei dubbi
che assillano i miei pazienti: le risposte potranno così soddisfare la
vostra curiosità, darvi qualche utile consiglio.
Quasi tutte le diete prevedono l'assunzione di otto
bicchieri di acqua al giorno.
La
quantità di acqua ingerita può veramente influire sulla perdita di peso?
Si,
ma non per le ragioni che supponete. Infatti, non è certo perché l'acqua
"elimina le tossine dall'organismo" o perché "genera una
sensazione di sazietà". La vera ragione consiste nel fatto che
l'acqua elimina le cosiddette "voglie".
Molti di noi scambiano la necessità di assumere
liquidi con il desiderio di cibo.
Il risultato pratico è che sovente mangiamo per
soddisfare... la sete.
Il segreto per ovviare a questo piccolo inconveniente
risiede non tanto nella quantità d'acqua bevuta, ma nella frequenza di
assunzione.
E', infatti, più utile sorseggiare piccole quantità
di acqua (85-100 ml) che mandarne giù un grosso bicchiere come se si
trattasse di una medicina.
Quando pensate di aver fame provate a sorseggiare
lentamente una tazzina d'acqua: se il vostro organismo è realmente
assetato annullerete la voglia di cibo.
Fate attenzione però: in questo caso
"acqua" significa veramente acqua e non caffè, tè, succhi di
frutta, spremute o bevande dietetiche.
L'obiettivo da raggiungere è quello di calmare la
sete e non di stimolare le papille gustative.
Può una dieta a
elevato contenuto proteico contribuire al mantenimento della massa
muscolare pur riducendo il grasso?
Un
quantitativo moderato di proteine è sempre necessario per mantenere
inalterata la massa muscolare durante il processo di dimagrimento.
I fabbisogni proteici si possono soddisfare con una
dieta equilibrata che preveda un ridotto apporto di grassi accompagnato da
un elevato consumo di carboidrati complessi.
Il quantitativo giornaliero di proteine necessario a
ridurre la perdita di massa muscolare si aggira intorno ai
65 grammi
.
Mangiando piccole porzioni di carne magra e di
prodotti caseari a basso tenore di grassi e abbondanti porzioni di
cereali, vegetali e legumi, si può soddisfare facilmente il fabbisogno
proteico e, naturalmente... l'appetito.
E' vero che,
invecchiando diventa sempre più difficile dimagrire?
No,
non esattamente. Il metabolismo, cioè la velocità con cui il nostro
organismo brucia le calorie, si riduce solo dell'1-2% per ogni decade. Ciò
che sicuramente cambia è lo stile di vita.
Invecchiando il nostro organismo trova modi sempre più
efficaci per conservare l'energia. Mentre la massa muscolare si riduce per
il disuso, aumenta la percentuale di grasso. Se si bruciano 100 calorie in
meno al giorno (il dispendio energetico per 20 minuti di lavori domestici,
di giardinaggio o di camminata a passo sostenuto) si può arrivare ad
acquistare 4-5 chili in un anno.
Se desiderate mantenere un peso stabile non dovete
abbandonare l'attività fisica. Sono sufficienti circa 3-4 ore di
esercizio fisico ben programmato alla settimana per invertire il
meccanismo di conservazione dell'energia. Ricordate, infine, che per
esercizio fisico non s'intende solo la ginnastica, ma anche attività come
salire e scendere le scale, fare lavori domestici, oppure camminare
normalmente portando le borse della spesa.
E' possibile
aumentare l'elasticità della pelle durante la fase di dimagramento?
Si,
è sufficiente seguire scrupolosamente questi quattro accorgimenti:
DIMAGRIRE LENTAMENTE: recentemente i limiti di
perdita di peso raccomandati hanno subito qualche modifica si considera
ottimale un calo ponderale pari a 250-
500 grammi
alla settimana.
RESTARE MAGRI: gli alti e bassi continui mettono a
dura prova l'elasticità cutanea.
CURARE L'APPORTO PROTEICO: la dieta deve essere
equilibrata e, possibilmente, formulata da uno specialista poiché gli
errori possono costare cari. Un buon apporto proteico è essenziale per
mantenere il tono cutaneo, dato che la pelle richiede lo stesso apporto
proteico dei muscoli.
FARE MOLTO MOVIMENTO: l'esercizio fisico mirato alla
resistenza, come per esempio la ginnastica con pesi
leggeri, costituisce il modo migliore per conservare
una pelle tonica ed elastica.
Com'è possibile sopprimere quell'irrefrenabile
voglia di cioccolato?
E'
molto difficile eliminare delle autentiche voglie di cibo (non di acqua) o
la dipendenza da un determinato alimento.
La disassuefazione richiede, infatti, impegno e forza
di volontà. Per riuscire è sufficiente "tirare la cinghia" per
12 settimane: questo è il tempo necessario per adeguarsi definitivamente
al nuovo stile alimentare.
Perché di
fronte alle patatine fritte non si riesce mai a sgranocchiarne una sola?
Perché
una patatina non corrisponde a una porzione. E' vero che non esiste una
misura standard adattabile a tutti i diversi alimenti, ma sicuramente una
patatina fritta non soddisfa l'appetito (né la gola) di nessuno. Inoltre
il sale è uno di quei sapori che meglio risveglia le papille gustative,
mettendole in agitazione fino a quando non ricevono nuovamente il medesimo
sapore.
Altri sapori che stimolano fortemente le papille sono
il dolce, l'aspro e l'amaro.
Quindi, se desiderate fare uno spuntino, rivolgete
l'attenzione verso alimenti poveri di grassi, di sodio e di zucchero ma
ricchi di fibre come il pop-corn o la frutta.
Perché la
perdita di peso è più rapida all'inizio della dieta e poi rallenta?
Questo
avviene perché nei diversi stadi di dimagramento si perdono differenti
tipi di grasso corporeo. Nella fase iniziale la perdita riguarda i grassi,
il tessuto muscolare e l'acqua. Dopo circa due settimane la perdita di
muscolo e di acqua rallenta. Infine, tra la terza e la quinta settimana,
si riacquistano l'acqua e il tessuto muscolare persi all'inizio. Questa è
la temuta fase "plateau" durante la quale è anche possibile
aumentare di peso a dispetto della dieta poiché il tessuto muscolare (che
cresce) pesa più del tessuto adiposo (che diminuisce).
L'importante è non farsi prendere dallo
scoraggiamento e proseguire. Il motivo per cui si raccomanda sempre un
lento dimagramento è che in questo modo si evitano le eccessive perdite
di acqua e di muscolo, perdite destinate a essere recuperate più tardi.
Per impedire lo scoraggiamento che spesso accompagna
la fase "plateau", smettete di salire sulla bilancia e adottate
il sistema chiamato "somma delle circonferenze", che consiste
nel misurare le circonferenze dei punti critici sommando poi i valori
ottenuti.
La reale perdita di grasso è denunciata dai
centimetri persi più che dalla diminuzione del peso.
Dopo aver perduto il primo 10% di peso corporeo, io
consiglio sempre la sospensione della dieta e un periodo si assestamento
durante il quale l'organismo si abitua al nuovo peso. Pare che il nostro
corpo sia dotato di un dispositivo di controllo che gli fa accettare di
buon grado solo i cali ponderali corrispondenti al 5-10% del peso
corporeo.
Dopo un periodo di dodici settimane l'organismo è di
nuovo pronto ad affrontare, se è necessario, un ulteriore dimagramento.
Si sente
dire che una riduzione eccessiva dell'introito calorico
"abbassa" il metabolismo. Cosa s'intende per riduzione calorica
eccessiva?
Generalmente
l'organismo rifiuta una riduzione calorica che superi le 500 calorie
giornaliere. Ogni volta che questo livello è superato, il nostro corpo
entra in uno stato di allarme nei confronti di quella che esso percepisce
come una situazione di emergenza da digiuno.
L'aumentata produzione di adrenalina e le altre
reazioni indotte dallo stress possono provocare debolezza, nausea e
capogiri.
Quando si manifestano questi sintomi significa che la
riduzione calorica è stata troppo drastica.
Perché
tutte le volte che si abbandona una dieta per poi riprenderla, il
dimagramento risulta molto difficoltoso?
Le
diete "a fisarmonica" non solo sono dannose per la salute, ma
rendono più difficile dimagrire. Il perché? Ebbene, l'enzima
responsabile del controllo dei depositi di grasso (la lipoprotein-lipasi o
LPL), che si trova sulla superficie del tessuto adiposo, è dotata di
memoria.
La LPL di chi si mette a dieta per la prima volta è
"ignorante" ma, quando smette di ricevere il quantitativo di
grasso cui è abituata, capisce che deve essere presente in maggiore
quantità per riuscire a legare e conservare meglio il grasso. Iniziando e
terminando più volte una dieta non si fa altro che allenare
la LPL
a conservare il grasso in modo più rapido ed efficiente.
Per costatare questo processo è dunque necessario
dimagrire lentamente. Non fatevi abbindolare dalle diete che promettono
risultati strabilianti in poco tempo. Non funzionano. La miglior virtù di
chi vuole veramente dimagrire è la pazienza.
Quanto dura
la spinta metabolica fornita da un esercizio aerobico?
Dipende
dall'esercizio. Una passeggiata di mezz'ora a passo sostenuto dovrebbe
elevare il metabolismo per circa quattro ore. Ciò non sarà certo
sufficiente a farvi smaltire una coppa di gelato con panna o una fetta di
torta al cioccolato, ma non sottovalutatene l'importanza.
Ricordate inoltre che l'esercizio fisico potenzia le
masse muscolari che, anche a riposo, bruciano più calorie delle masse
adipose.
Sono
dimagrita con successo, ma ora incontro notevoli difficoltà nel mantenere
il peso-forma. Qual è il problema?
Non
lo ripeterò mai abbastanza: per mantenere il peso-forma è indispensabile
seguire un programma di esercizio aerobico, in caso contrario siete
destinati, presto o tardi, a fallire.
Troppe persone si basano solo sulla dieta per perdere
i chili di troppo e dopo circa dieci settimane la dieta viene
inevitabilmente abbandonata. E' come trovarsi di fronte a un muro: se
entro quelle fatidiche dieci settimane non ci si è costruiti un buon
programma di attività fisica, tutti gli sforzi per mantenere il peso sono
destinati purtroppo a fallire.
L'attività
fisica fa diminuire l'appetito?
Si,
ma fino a un certo punto. Per molte persone una passeggiata di 30-40
minuti eseguita a giorni alterni "spezza" l'appetito, ma non è
il caso di esagerare poiché talvolta, invece, l'esercizio fisico vigoroso
stimola la fame.
I dolori muscolari, la stanchezza o l'eccessivo
appetito sono segnali che indicano che state esagerando.
Gli
anoressizzanti, cioè le pastiglie che tolgono l'appetito, sono sicuri?
Si,
ma solo se vengono utilizzati sotto stretto controllo medico e quando
realmente necessario. In ogni caso questi farmaci non sostituiscono la
dieta e vengono di solito prescritti dal medico quando tutti gli altri
mezzi sono falliti o non hanno dato risultati soddisfacenti.
Ci sono
degli elementi da evitare in quanto stimolano l'appetito?
Non
esattamente anche se alcuni alimenti sono da eliminare perché rischiano
di compromettere la dieta. Tra questi desidero ricordare le bevande
ipercaloriche che forniscono calorie "vuote" senza soddisfare il
desiderio di cibo.
Anche i grassi pongono un problema simile, io li
definisco "induttori di voglia" perché dopo averli assunti
rimane il desiderio di mangiarne ancora.
La
perdita di peso facilita la formazione di calcoli nella colecisti?
Il
dimagramento rapido aumenta da
10 a
100 volte il rischio di manifestare una calcolosi colecistica, d'altra
parte questo rischio è aumentato del 50% nei soggetti obesi. Il rimedio?
Semplice, dimagrire molto lentamente e sforzarsi di
non riacquistare i chili perduti.
E' vero che alcuni
alimenti sono in grado di annullare le calorie fornite da altri?
Non
esistono alimenti magici che cancellano le altre calorie ingerite.
Esistono invece degli alimenti che permettono di
soddisfare la fame evitando il sovraccarico calorico.
Una dieta basata sul giusto apporto proteico e sul
consumo di carboidrati complessi, permette di sentirsi sazi e di terminare
il pasto con un apporto calorico negativo.
Le calorie apportate dai grassi sono deleterie poiché
gli alimenti ad alto tenore lipidico hanno solitamente un sapore squisito
che stimola le papille gustative al massimo e rende difficile dire
"basta".
Inoltre, a causa della lipoproteinlipasi, i lipidi
vengono stoccati con estrema facilità e spesso non hanno neppure il tempo
di essere bruciati, il che si traduce in una precoce sensazione di fame.
Che ruolo hanno gli integratori
di fibre in un programma dimagrante efficace?
Un ruolo supplementare. L'apporto di fibre
giornaliero dovrebbe corrispondere a 20-
35 grammi
, mentre la maggior parte di noi ne assume soltanto 10-
15 grammi
. In qualche modo, quindi, è necessario aumentare il consumo di fibre. Se
non riuscite a garantirvi un giusto apporto attraverso l'alimentazione, è
necessario ricorrere agli integratori; in questo caso consigliatevi con il
vostro medico o, se non sussistono problemi di salute, con il farmacista.
Risposte chiare
ed esaurienti da parte del
dott. GEORGE L. BLACKBURN
famoso specialista dell'Università di Harvard.
Per richiedere una consulenza
medica al Dr.C.Matonti , esperto in magnetoterapia ed ideatore della
metodica "acqua magnetizzata con piastra Eco 1"e dei Biomagneti Eco , servirsi del
modulo contatti .


o tramite e-mail
matonti6@hotmail.com

Non si
intende far utilizzare le nozioni contenute in queste pagine per
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