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L’allergia è una risposta inappropriata e dannosa dei meccanismi di difesa dell’organismo verso sostanze innocue per i soggetti non allergici. Il sistema immunitario dell’allergico va incontro ad una reazione anomala ed esagerata quando entra in contatto con queste sostanze, i cosiddetti allergeni, presenti nell’ambiente in cui viviamo (pollini, acari, muffe, epiteli di animali, lattice, veleno d’insetti, nichel) o che vengono introdotti nell’organismo attraverso gli alimenti e i farmaci.
L’allergia si manifesta con una grande varietà di sintomi, dagli starnuti alla lacrimazione, dalla rinorrea (fuoriuscita di secrezioni dal naso) alla tosse, dal gonfiore delle labbra alla crisi asmatica, dall' ORTICARIA all’ANGIOEDEMA (allergia con insorgenza di edema e gonfiore, per esempio, alle mani, ai piedi, alle palpebre), dall’eczema al prurito, dal VOMITO alla DIARREA fino ai sintomi di estrema gravità, come lo shock anafilattico e l’edema della glottide.
Tipi di allergia
ASMA BRONCHIALE ALLERGICO: si caratterizza per accessi di difficoltà respiratoria e respiro sibilante che si verificano in presenza dell’allergene cui si è sensibili. Questi accessi hanno pertanto andamento stagionale (primavera-estate) in chi è allergico ai pollini, mentre sono presenti tutto l’anno negli allergici agli acari delle polveri di casa o ai derivati epidermici degli animali domestici (soprattutto gatto e cane).
RINITE ALLERGICA : è caratterizzata da raffiche di starnutazioni, scolo nasale acquoso (la rinite allergica bagna ma non sporca il fazzoletto!) e naso chiuso. Come per l’asma allergico la sua presenza nel corso dell’anno dipende dal tipo di sensibilizzazione. È stagionale (la classica "febbre da fieno") quando è legata ad allergia ai pollini, mentre perdura tutto l’anno se sostenuta da acari. Ma attenzione! La stagione del polline inizia molto presto: le sensibilizzazioni al cipresso e al nocciolo hanno una periodo critico nei mesi invernali (gennaio-marzo), quindi in questo periodo non tutti i raffreddori sono dovuti ad infezione virale. Bisogna pensare all’allergia soprattutto se è presente una congiuntivite.
CONGIUNTIVITE ALLERGICA : si accompagna alla rinite allergica ed è caratterizzata da lacrimazione, occhi rossi e prurito intenso: è sicuramente più intensa e frequente nelle allergie ai pollini.
SHOCK ANAFILATTICO: si tratta della più grave manifestazione allergica, perché potenzialmente fatale. È caratterizzata da una grave caduta pressoria e dall'ostruzione delle vie aeree per un rilascio massivo nel circolo sanguigno di istamina in seguito alla reazione allergica. Le cause di questo drammatico quadro possono essere gli alimenti, i farmaci e le punture di api o vespe.
DERMATITE ATOPICA :colpisce prevalentemente l’età pediatrica, ma può persistere anche in età adulta (meno frequente l'esordio nell’adulto). Interessa prevalentemente il volto, la zona periorale, il collo, i cavi poplitei. Le cause sono numerose e non del tutto chiarite. L’allergia alimentare ha un ruolo rilevante nei primi anni di vita (soprattutto a latte e uova), mentre gli allergeni ambientali (pollini e particolarmente gli acari) sono le più rilevanti cause nell’adolescente. Oltre all’allergia contribuisce a questa dermatite una secchezza cutanea dovuta al deficit di particolari sostanze (ceramidi) che trattengono l’acqua nella cute garantendone l’elasticità. I bambini affetti da dermatite atopica nei primi mesi di vita, soprattutto se allergici all’uovo, sono più predisposti a sviluppare asma negli anni successivi (marcia allergica).
DERMATITE da CONTATTO è caratterizzata da eritema e vescicole che si formano nel punto di contatto della cute con l’allergene. La forma più nota è quella legata alla bigiotteria che ha come allergene il nichel. Peraltro vanno anche segnalate dermatiti da contatto professionali (parrucchiere, muratori).
ORTICARIA e ANGIOEDEMA sono presenti pomfi pruriginosi diffusi su tutto il corpo, talora associati a gonfiore delle labbra o degli occhi. Nella sua forma acuta (che ha una durata di alcuni giorni) è frequentemente dovuta ad allergie (agli alimenti, ai farmaci, alle punture di insetto), ma anche ad infezioni virali (soprattutto in età pediatrica). Nella sua forma cronica (che ha una durata superiore alle quattro settimane) può essere dovuta alla presenza di autoanticorpi o essere legata ad infezioni o patologie ormonali (alterazioni della tiroide). Peraltro in numerosi casi (circa il 50 per cento) non è possibile identificare la causa responsabile (orticaria idiopatica).
ALLERGIA ALIMENTARE si manifesta generalmente come orticaria/angioedema o nei casi più gravi come anafilassi in seguito all’assunzione di un cibo. Gli alimenti più allergenici sono il latte, le uova, il grano, i crostacei, il pesce, le arachidi, il pomodoro.
ALLERGIA da PUNTURA di INSETTI : la forma più rilevante è l’allergia alle api e alle vespe, perché potenzialemte responsabile di shock anafilattico. Questo tipo di allergia è più frequente in chi è professionalmente esposto (agricoltori, giardinieri, apicultori), mentre è meno grave e meno frequente nei bambini.
ALLERGIA ai FARMACI si manifesta clinicamente in modo molto vario interessando non solo la cute (orticaria, eritema), ma anche l’apparato respiratorio (asma), o essendo talora responsabile di epatiti o nefriti. Gli antinfiammatori e gli antibiotici (penicillina) sono le molecole più frequentemente coinvolte. 
CAUSE delle Allergie
Le cause di questa esplosione sono molteplici e dipendono da numerosi fattori:
• Fattori genetici: esiste sicuramente una predisposizione genetica. Infatti se un genitore è allergico il figlio ha un rischio di sviluppare una malattia allergica del 30 per cento superiore a quello della popolazione generale. Se sono allergici entrambi i genitori il rischio sale al 50-70 per cento.
• Inquinamento atmosferico: il ruolo dell’inquinamento è stato dimostrato da studi prevalentemente giapponesi, nei quali si attribuisce la responsabilità al particolato dei motori a diesel, che favorirebbe l’allergenicità dei pollini. A conferma di questa ipotesi si è visto che la percentuale di soggetti con rinite allergica è più elevata in coloro che vivono nei pressi di vie ad alta percorrenza rispetto alle popolazioni rurali. Inoltre l’inquinamento atmosferico peggiora i sintomi allergici, attraverso un azione irritativa sulle mucose respiratorie.
•Lo stile di vita occidentale: sembra attualmente la causa più rilevante dell'"epidemia allergica". Infatti le famiglie sempre meno numerose (generalmente due figli o un figlio unico), l’uso di antibiotici, le vaccinazioni (peraltro indispensabili nel ridurre la mortalità infantile), la riduzione di malattie infettive croniche (come la tubercolosi) hanno come contraltare negativo uno scarso impegno del sistema immunitario sul fronte infettivologico, quindi una sua maggiore propensione allo sviluppo di reazioni allergiche. A conferma di questa "ipotesi igienica" sono meno frequentemente allergici i bambini che vivono in un ambiente rurale vicino agli animali rispetto ai coetanei che vivono in un ambiente urbano. Infatti la presenza di animali condiziona una maggiore concentrazione ambientale di "endotossine batteriche" che provengono dagli animali stessi. Queste proteine avrebbero un ruolo protettivo nei confronti dell’allergia deviando la risposte del sistema immunitario nei loro confronti e sottraendo ad esso la disponibilità di instaurare risposte allergiche. Con un meccanismo del tutto analogo studi recenti hanno evidenziato un ruolo protettivo degli animali domestici soprattutto se numerosi (due o tre gatti) e se presenti nella casa al momento della nascita del bambino. Peraltro una volta che il bambino è sensibilizzato al gatto, la presenza dell’animale è invece responsabile di talora violente reazioni allergiche.
•Il tipo di abitazioni: le abitazioni italiane che generalmente non consentono un corretto ricambio di aria favoriscono la presenza di umidità negli appartamenti e quindi una crescita maggiore di acari delle polveri domestiche.
•I cambiamenti climatici: l’aumento delle temperature che si è registrato in questi ultimi anni ha favorito, secondo studi statunitensi, impollinazioni più intense e più prolungate delle specie allergeniche. Un momento particolarmente critico per il soggetto allergico è rappresentato dallo scatenarsi di temporali. Infatti in queste occasioni i campi elettromagnetici scatenati dal fenomeno temporalesco favoriscono la frammentazione dei pollini con produzioni di microparticelle che raggiungono più facilmente le vie aeree, provocando accessi asmatici.
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