Ansia - cause - terapia -consigli - Cura naturale e complementare ai farmaci
Ansia: terapie ecologiche per il benessere psichico
Magnetoterapia sul punto di agopuntura dell'ansia
Terapia naturale per i disturbi d'ansia
E’ il sintomo che spinge ben sette milioni e mezzo di italiani ad essere
consumatori abituali di "ansiolitici", cioè propriamente, i farmaci
"antiansia". Non solo! Pur non riuscendo ben chiaramente a quantificarne il
numero, si ritiene che altri cinque milioni di individui soffrano d’ansia e
utilizzino farmaci composti da un ansiolitico associato ad altre molecole ad
azione specifica per un organo piuttosto che per un altro (ci si riferisce
qui soprattutto a organi quali il cuore, lo stomaco, l’intestino, i muscoli
del collo e della schiena).
Sono
quindi circa dodici milioni e mezzo in totale i consumatori di farmaci che
combattono l’ansia. Va poi notato che molti disturbi degli apparati
viscerali sono considerati disturbi del "sistema nervoso", cioè disfunzioni
degli organi su "base ansiosa".
Ma che cosa è l’ansia? Quali spiegazioni fornisce la medicina ufficiale
sulle sue cause? Si cura solo con i farmaci o esistono anche altri metodi
terapeutici? Le medicine alternative aiutano l’ansioso a stare meglio senza
utilizzare (o assumendone minime quantità) farmaci che agiscono sul
cervello?
In questo articolo cercherò si spiegare che esiste un’ansia di tipo
"fisiologico" che si distingue dalla "sindrome ansiosa", ne illustrerò i
sintomi, le cause e la terapia. Inoltre tenterò di far capire perché un
disagio psicologico come l’ansia ha così tanti sintomi di tipo organico.
Infine mostrerò come omeopatia, fiori di Bach, agopuntura e psicoterapia
possono, a vari livelli, curare l’ansia, che è considerata da molti un
tipico malessere della vita contemporanea.
L’ansia
è un semplice evento emotivo comune e rappresenta spesso uno stato
psicologico e corporeo dell’essere umano nei confronti delle vicissitudini
della vita. Facciamo un esempio: quando una persona deve affrontare una
prova entra in genere in lieve stato ansioso. Il suo corpo e la sua psiche
si "orientano" verso l’imminente evento quasi per prepararsi a risolverlo
nel miglior modo possibile. In questo caso l’ansia "moderata" e di breve
durata sembra essere un segno di adattamento dell’individuo a situazioni
ambientali che gli richiedono risposte soddisfacenti. L’aumento
dell’attenzione, della concentrazione, della memoria, della tensione
muscolare e di altre funzioni psicofisiche (come per esempio l’innalzamento
della pressione del sangue, del battito cardiaco) è considerato come una
sorta di "carica energetica" finalizzata al superamento della prova.
Tuttavia quando in altre situazioni questo stato è continuo oppure diviene
troppo intenso provoca al contrario, la "caduta" delle funzioni sopra
descritte. In altre parole la persona può perdere memoria, concentrazione,
essere disattenta, sentirsi troppo stanca e improvvisamente "vuota" dal
punto di vista mentale tanto da essere incapace di adeguarsi normalmente
alla vita di tutti i giorni. Questo caso rientra nel campo dei lievi
disturbi ansiosi superabili in breve tempo con farmaci utilizzati
limitatamente e a bassi dosaggi o, come vedremo, con rimedi omeopatici o
erboristici.
Come si manifesta
La sindrome ansiosa è un profondo disagio psicologico caratterizzato
dall’angoscia e spesso accompagnato da sintomi corporei variegati con
diversi livelli di intensità. In medicina si distinguono tre sindromi
principali: l’ansia acuta, o "disturbo di attacchi di panico"; l’ansia di
tipo cronico e "ansia generalizzata"; l’ansia causata da un evento
traumatico o particolarmente stressante.
Attacchi d'ansia
Si definiscono attacchi di panico la comparsa improvvisa ed inaspettata di
una sensazione di terrore e angoscia accompagnati da sintomi corporei come
senso di soffocamento, palpitazioni, sensazione di svenimento. Dunque
l’attacco di panico inizia senza preavviso e, sua caratteristica, insorge
mentre la persona svolge attività relativamente tranquille, come per esempio
essere seduti al tavolo di un ristorante, guidare l’automobile, entrare in
un negozio. L’individuo può avvertire anche vampate, sudorazione profusa,
dolore toracico acuto tanto da essere convinto di avere un infarto e di
essere sul punto di morire.
Di solito gli attacchi giungono alla massima intensità in dieci minuti,
regrediscono nel giro di venti o trenta minuti e spesso la crisi lascia la
persona in un profondo stato di spossatezza. Una delle possibili
complicazioni degli attacchi di panico, soprattutto quando sono ripetuti, è
che la maggior parte delle persone via via sviluppa un’ansia "anticipatoria"
(cioè la paura di nuovi episodi di panico) e conseguentemente cerca di
evitare le situazioni che sono state associate agli attacchi. Ecco allora
che non si entra più nei ristoranti, nei negozi affollati o nei posti
pubblici, non si sale sui mezzi di trasporto cittadini e privati. Nei casi
molto gravi il malato praticamente si "confina" nel proprio domicilio senza
avere più una vita di relazione fuori casa.
Le cause e la terapia con farmaci
Tralasciando le interpretazioni psicologiche, che affronteremo in seguito,
occorre precisare che le cause degli attacchi di panico per la medicina
attuale non sono ben chiare. Infatti si ipotizzano fattori genetici in cui
si cerca di dimostrare una vulnerabilità di base della persona, oppure
fattori biologici che pongono l’accento su determinate sostanze presenti nel
cervello e improvvisamente agenti in modo anomalo. In ogni caso la terapia
degli attacchi di panico tesa a bloccare le crisi è di tipo farmacologico:
vengono utilizzate sostanze di tipo "antidepressivo".
L'ansia generalizzata
Questo tipo di ansia è uno "stato di tensione" diffuso e persistente, privo
dei momenti di crisi come negli attacchi di panico ma caratterizzato da un
malessere generale psicologico - corporeo perdurante anche per molto tempo
(mesi o anni). I possibili sintomi dell’ansia generalizzata sono stati
raggruppati in quattro categorie, vediamoli tenendo presente
che è raro il loro comparire al completo tutti insieme.
Tensione motoria, evidenziata da tremori, dolori muscolari, incapacità a
stare fermi e a rilassarsi,
tremori delle palpebre, facile affaticabilità
Iperattività vegetativa (cioè interessante quella parte del sistema nervoso
non controllabile dalla volontà): i sintomi sono tachicardia, vertigini,
bocca secca, sudorazione aumentata, formicolii alle mani e ai piedi,
difficoltà digestive, sensazione di caldo e di freddo improvvisa, nodo in
gola, difficoltà a deglutire, aumento della respirazione, mani fredde e
umide, diarrea, sensazione di "testa vuota" o "leggera", nodo alla bocca
dello stomaco
Stato psicologico di attesa, caratterizzato da paura, rimuginazioni,
aspettativa di eventi spiacevoli o tragici per sé e per le persone care
Vigilanza mentale, connotata da iperattenzione che paradossalmente diventa
distrazione, difficoltà di concentrazione e memoria, impazienza e
irritabilità.
L’ansia generalizzata, come si intuisce, è un disturbo che spesso limita di
molto le prestazioni di una persona e le complicazioni possono essere: una
sindrome depressiva a causa dell’incapacità di vivere una vita serena;
l’abuso di alcool perché questa sostanza "seda" lo stato ansioso; l’abuso di
farmaci "ansiolitici".
Le cause e la terapia
Alcune malattie come quelle della tiroide, per esempio, possono causare
ansia. Tuttavia la vera sindrome da ansia generalizzata non ha alcuna
disfunzione organica documentabile. Purtroppo non sono stati ancora
identificati i meccanismi che causano la malattia e le vie di ricerca sono
orientate, come negli attacchi di panico, a individuare quali sostanze
appartenenti al cervello si comportano come "ansiogene" cioè generatrici di
ansia. Sta di fatto che in questa sindrome i farmaci prescritti dai medici
(con cautela, vista la possibilità di provocare dipendenza e abuso, oltre a
spiacevoli effetti collaterali) sono le "benzodiazepine", cioè i cosiddetti
ansiolitici.
L'ansia da stress
Per stress si intende in questo caso non tanto quel complesso di fattori
caratteristici della vita moderna che causano continua tensione e
preoccupazione, quanto piuttosto uno o più eventi traumatici di tipo
personale, come violenze, lutti, rapine oppure di tipo collettivo come
terremoti. Ebbene queste "esperienze" possono causare un turbamento psichico
sia di natura acuta, cioè immediatamente dopo l’evento, sia di tipo cronico,
cioè a mesi di distanza. I sintomi sono: ricordi e sogni ripetitivi della
situazione traumatica; stato psicologico di "allarme"; sensi di colpa
ingiustificabili; disturbi del sonno; difficoltà di memoria e di attenzione;
evitare attività che risvegliano il ricordo dell’evento; azioni o sensazioni
improvvise come se l’evento dovesse ripetersi per associazione con stimoli
ambientali o con un ricordo. Ansia generalizzata, depressione, alcolismo,
disadattamento sociale, abuso di farmaci, sono tutte possibili complicazioni
dell’ansia da stress e la terapia è farmacologica, a base di ansiolitici e
di antidepressivi, associati a cicli di psicoterapia di tipo comportamentale
e di sostegno psicosociale.
I sintomi dell'ansia
Come è possibile che l’ansia, oltre ai sintomi psicologici descritti, si
sveli anche attraverso molti sintomi di tipo organico? La risposta sta nel
risultato di ricerche sul sistema nervoso umano e i suoi collegamenti con
comportamenti psicologici.
Per l’equilibrio di numerose funzioni del corpo di fronte ai molteplici
stimoli dell’ambiente, il sistema nervoso autonomo riveste una grande
importanza. Si tratta di un sistema che agisce appunto autonomamente, cioè
senza il controllo volontario e senza che l’individuo ne sia consapevole A
livello di tutto il corpo, al di fuori del cervello, il sistema si divide in
due parti: "sistema simpatico" e "parasimpatico". Ambedue si collegano a
molti organi del corpo (cuore, vasi sanguigni, muscoli bronchiali e
polmonari, stomaco, intestino, organi sessuali maschili, tutte le ghiandole,
vescica urinaria, pelle) agendo su di loro in modo sinergico per assicurarne
sempre la migliore funzionalità di fronte a qualsiasi stimolazione
ambientale. In particolare: il sistema simpatico produce risposte negli
organi che preparano all’attività (o all’emergenza) provocando per esempio
l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della
glicemia (zuccheri nel sangue) e, più in generale, l’aumento
dell’attivazione e della disponibilità di "energia".
Il sistema parasimpatico, invece, produce, a livello degli stessi organi,
modificazioni generalmente in direzione opposta. La funzionalità dei due
sistemi viene modulata da "centri" nervosi posti nel cervello, vera e
propria centrale di comando operativa e analizzatore delle esigenze di tutto
il corpo (ricordiamo: senza la volontà). Negli ultimi anni si è dimostrato
che i centri sopra citati sono influenzati direttamente da una particolare
zona del cervello denominata "sistema limbico" che ha la funzione di
attivare e manifestare le emozioni.
Dunque a ogni emozione non corrisponde solo una reattività affettiva e
comportamentale ma anche una risposta da parte degli organi del corpo
mediata, appunto, dal sistema nervoso autonomo. Ecco quindi perché in
concomitanza con l’angoscia e il terrore riferiti da chi soffre di attacchi
di panico, oppure con lo stato di tensione diffuso e persistente di chi
presenta ansia generalizzata, si manifestano anche sintomi "apparentemente"
solo corporei come palpitazioni, nodo in gola, tremori, vertigini,
formicolii alle mani e ai piedi, difficoltà digestive.
Tutto ciò ha portato allora a considerare l’ansia il disturbo psicologico
più corporeo che ci sia e a stimolare ricerche per la migliore comprensione
di tutte quelle malattie a tutt’oggi definite psicosomatiche (come la
gastrite, la colite, la psoriasi) nelle quali l’ansia (insieme a problemi
psicologici di cui il paziente è più o meno consapevole) sembra giocare un
ruolo fondamentale.
La Medicina Ecologica
In molte medicine alternative si può trovare un’efficace terapia dell’ansia
e con alcune è anche possibile attuare una disintossicazione graduale
dall’abuso e dalla cronica assunzione dei farmaci ansiolitici. Tra queste la
medicina tradizionale cinese attraverso l’agopuntura, le erbe, l’omeopatia,
l’uso dei fiori di Bach, sono sicuramente quelle che annoverano i maggiori
successi.
Medicina tradizionale cinese - Agopuntura
Una delle affermazioni più affascinanti (supportata da una storia clinica di
migliaia di anni e tuttora attuale) è che a ogni organo del corpo umano
corrisponde un "contenuto psichico", o meglio, "dentro gli organi sono
depositate energie anche mentali". Secondo i cinesi nel cuore, per esempio,
c’è l’energia mentale vera e propria, nello stomaco e nella milza si
conserva il pensiero, nel polmone alberga l’intuizione, nel rene si dà vita
alla volontà, nel fegato sta la forza di decisione.
Le emozioni trovano collocazione nello stesso modo tanto che per la medicina
cinese un’emozione influenza (e viceversa) un organo corrispondente, cioè:
il cuore sente la gioia, il rene la paura, il fegato la collera, il polmone
la tristezza e l’inquietudine, lo stomaco e la milza la rimuginazione e le
"idee fisse". Ebbene le sindromi ansiose nascono da disequilibri energetici,
tossicità, mal funzionamento degli organi che danneggiano l’energia mentale
rispettiva (per esempio, un fegato intossicato diminuisce la forza delle
decisioni, oppure i reni affaticati incrinano la volontà, e così via). Anche
gli eccessi di emozioni portano a lungo andare (a volte in modo acuto) a un
"consumo" dell’energia degli organi corrispondenti tanto che i vari sintomi
ansiosi possono essere associati appunto a quelli, con la rispettiva
emozione considerata in questo caso "nociva".
Ecco allora l’angoscia, l’indecisione, la stanchezza, nascere dall’energia
renale indebolita dalla paura; la "testa vuota", la mancanza di coraggio,
l’indecisione riferiti tutti a un fegato mal funzionante danneggiato dalla
collera; l’incapacità a riflettere, la perdita di memoria, causate da
stomaco, milza, pancreas, "svuotati" dalle idee fisse, dalle rimuginazioni
continue. La terapia conseguente viene effettuata da medici esperti in
agopuntura poiché con questo metodo è possibile agire riequilibrando gli
organi interessati, disperdere i sovraccarichi energetici, calmare la mente,
tranquillizzare in generale tutto il corpo.
Omeopatia
Molti sono i rimedi omeopatici (circa 180) capaci di agire con efficacia
sull’ansia. Tuttavia devono essere utilizzati dopo un’attenta valutazione
medica poiché l’omeopatia cerca di "curare" l’intera persona piuttosto che i
sintomi di una singola malattia.
Aconitum napollus è il rimedio per il "terrore" ansioso, dell’angoscia
improvvisa caratterizzata dalla paura di morire, dell’agitazione che porta
la persona a muoversi continuamente per tentare di "scaricare" la tensione,
dell’ansia che compare anche a notte fonda.
Arsenicum album è efficace in chi è pieno di sensi di colpa e continua ad
avere idee ossessive. Il rimedio è elettivo soprattutto per le persone
ansiose con una personalità di fondo caratterizzata dall’essere scrupolosi,
ordinati, "controllati" ma estremamente contrariabili, attenti ai
particolari, a quelle persone alle quali "non sfugge nulla" che sia fuori
posto.
Argentum nitricum, adatto alla cosiddetta ansia da fretta cioè a quella
tensione incontenibile che pervade alcuni individui sempre timorosi di
essere in ritardo. Queste sono persone che fanno tutto in fretta e che
desiderano di avere già finito quello che stanno facendo.
Calcarea cargonica rimedio per chi ha paura di tutto e del fatto che gli
altri si rendano conto del suo stato. Queste persone in genere nascondono la
propria paura - ansia apparendo ciò che non sono cioè decisi, "duri" e
tenaci.
Fiori di Bach
I rimedi di Bach sono molto noti e usati in Inghilterra (in quel Paese sono
mutuabili) e solo da pochi anni vengono studiati e prescritti anche in
Italia. Questo metodo terapeutico si basa sul fatto che non importa quali
siano i sintomi presentati da una persona ammalata perché vi è sempre uno
squilibrio psichico preesistente alla malattia. Edward Bach (medico vissuto
agli inizi del secolo) studiò migliaia di ammalati giungendo alla
conclusione che non bisogna curare la malattia ma la persona; che in ogni
individuo occorre individuare l’esatta natura dei sintomi psicologico -
emotivi che accompagnano la malattia; che nell’organismo umano (inteso come
psiche e corpo indissolubilmente uniti) vi è una "forza vitale" o "forza
guaritrice" naturale che sempre occorre stimolare; che esistono 38
condizioni psicologiche particolari di base espressioni delle diverse
personalità che, combinate tra loro, individuano un grande numero di vari
"atteggiamenti mentali".
Il dottor Bach sperimentò molti rimedi tratti dai fiori delle piante ("è nel
fiore la forza vitale") scoprendone infine appunto 38 adatti a modificare
gli atteggiamenti mentali negativi, stimolando via via quelli positivi e
quella forza di guarigione sopraddetta. I rimedi di Bach frequentemente
utilizzati per l’ansia sono tre:
Agrimony, o eupatoria, è la pianta che aiuta chi è apparentemente allegro,
gioviale, ma che in realtà, dietro questa maschera di benessere, nasconde
tormenti mentali, preoccupazioni, inquietudine, paura del futuro, delle
malattie, della solitudine. Agrimony stimola la parte positiva che alberga
in queste persone e cioè il buonumore, la calma, la cordialità, l’ottimismo,
il senso di equilibrio e di pace
Aspen, o pioppo tremolo, adatto alle persone che hanno paura senza sapere
perché e che vivono in uno stato d’animo d’apprensione continua con una
tensione e un "tremolio" interiore come in perenne attesa di qualcosa di
terribile che deve succedere. Aspen svela il potenziale positivo,
incrementando il coraggio e la capacità di affrontare la vita senza paura
Rock rose, o eliantemo è il rimedio contro il panico, il terrore,
l’emergenza, dove tutto sembra impedire ogni capacità di reazione. Le
persone con crisi di panico spesso restano bloccate in una sorta di
disorientamento in cui non si vedono vie di uscita e rock rose è il rimedio
che "sblocca" stimolando nel contempo la forza di reazione.
Le interpretazioni psicologiche
L’interpretazione psicologica dell’ansia è un tema dibattuto ormai da quasi
un secolo. Dibattendo questo argomento si sono via via formate scuole
psicologiche che sono differenziate fra loro proprio secondo i diversi
pareri su questo disturbo. Vediamo dunque alcune di queste interpretazioni
riferendole appunto alle rispettive scuole.
Psicanalisi
L’ansia deriverebbe da un conflitto inconsapevole ("inconscio") che non si
risolve tra "pulsioni istintive" dette primarie (fame, sete, sessualità,
amore - odio, aggressività, possessività) e "pusioni" denominate secondarie
(o "motivazioni di senso opposto") derivate dall’apprendimento di divieti
morali e sociali (ciò che Sigmund Freud chiamava "super - Io"). Di fronte a
questi conflitti l’Io (cioè la funzione psichica umana caratterizzata dalla
capacità di un individuo di "riconoscersi" e distinguersi dagli "altri") in
genere possiede la capacità di risolverseli, modulandoli a seconda delle
varie situazioni ambientali o vitali. Ebbene in chi soffre d’ansia vi
sarebbe o un "super - Io" troppo grande (eccesso di divieti, di inibizioni
morali) o una debolezza o incapacità da parte dell’Io di ristabilire
un’armonia tra le pulsioni opposte sopradescritte.
Socioanalisi
Qui l’ansia non viene riferita solo al problema conflittuale considerato
dalla psicanalisi, ma anche a fattori dipendenti da un disadattamento da
parte dell’uomo alla società in cui vive. L’ansia dunque sarebbe riflesso ed
espressione di una profonda crisi della nostra civiltà e sarebbe causata da
alcuni fattori. Tra i principali sono annoverati in primo luogo la caduta
dei miti, cioè di quei valori riferiti a concezioni religiose, filosofiche e
anche politiche, che privano l’uomo moderno di "progetti esistenziali",
lasciandolo con una sensazione psicologica di insicurezza e di mancanza di
protezione. In secondo luogo la rapida trasformazione dei modelli culturali,
tanto che ciò che si è appreso in età evolutiva (fino a circa vent’anni) non
è in armonia con i modelli presenti nell’età adulta. Tutto ciò creerebbe un
disadattamento profondo (come a dire "restare indietro") in alcuni
individui, incapaci di adeguarsi ai ritmi delle trasformazioni culturali.
Psicologia comportamentale
Questa scuola, nata negli Stati Uniti, afferma che ogni comportamento
problematico deriva da un "disadattamento" dell’individuo appreso nel tempo.
L’ansia sarebbe quindi una reazione emotiva abnorme di tipo "disadattivo" di
fronte a stimoli della vita considerati "minacciosi". La terapia conseguente
mira a modificare i sintomi che impediscono un adattamento equilibrato
dell’individuo alla vita reale aiutandolo ad apprendere comportamenti nuovi
e più adeguati.
Medicina psicosomatica
Secondo la scuola della medicina psicosomatica Riza la crisi d’ansia
esprimerebbe un profondo disagio dell’individuo oscillante tra una "tensione
progettuale" che lo spinge a realizzare le proprie potenzialità e un bisogno
di passività, di quiete, analoghi a precedenti periodi della vita in cui
erano più o meno marcate le esperienze di "dipendenza" dalla figura materna.
Vi sono poi delle età particolarmente soggette alle manifestazioni ansiose:
la pubertà, il passaggio dall’adolescenza alla giovinezza e poi all’età
adulta, i repentini cambiamenti di stato sociale (il servizio militare,
l’inizio o la fine degli studi, il matrimonio, il divorzio, l’inizio o la
fine della vita lavorativa) o biologici come la gravidanza, la menopausa,
tutti momenti che possono mettere a dura prova le capacità di adattamento
dell’individuo. L’ansia in questi casi sarebbe un meccanismo di difesa in
cui si segnalano alla persona "disagi esistenziali" che non si vogliono o si
crede non si possano affrontare. Questo disagio infine potrebbe essere una
reazione "inconsapevole" nei confronti di uno stile di vita inadatto, di
rapporti "sopportati" ma in realtà insopportabili, di affetti distorti e
l’ansia quindi qui avviserebbe l’individuo (quindi paradossalmente ansia
come reazione positiva) del fatto che egli sta reprimendo le proprie parti
di personalità più autentiche.
Le terapie polivalenti
Come si è visto l’ansia è un disagio psicologico e corporeo insieme. Può
essere affrontato da molteplici punti di vista considerabili, in definitiva,
tutti validi senza privilegiarne uno rispetto ad altri. La terapia allora
potrà essere polivalente non escludendo da un lato l’uso di farmaci (ottimi
per risolvere la crisi d’ansia acuta) e dall’altro le terapie della medicina
alternativa o le varie forme di psicoterapia. Tutto sta come sempre alla
valutazione iniziale del medico che "insieme" con il paziente, nel profondo
rispetto delle diversità tra gli individui, consiglia le vie terapeutiche
più adatte alla risoluzione della sindrome ansiosa.
Le regole per stare bene
Qui di seguito sono riassunti i metodi più semplici ma anche efficaci
seguendo i quali ci si può sentire subito decisamente meglio
· Durante una crisi assumere subito e poi più volte ogni quindici
minuti quattro gocce direttamente sulla lingua di Rescue Remedy
(propriamente "rimedio di pronto soccorso"), composto di erbe della
"floriterapia" del dottor Bach.
· Bere due o tre bicchieri d’acqua minerale non gasata lentamente:
così si aumenta l’eliminazione di tossine epatiche e intestinali
interferenti negativamente sull’ansia.
· Poiché la crisi molto spesso è caratterizzata da respiro
affannoso, da sensazione di "mancanza d’aria", è molto utile imparare a
eseguire nei momenti critici il seguente esercizio: mentre si è seduti
oppure in piedi con la schiena contro una parete o con le braccia
abbandonate lungo il corpo, inspirare profondamente l’aria con il naso ed
espirare rumorosamente subito dopo lasciando "cadere" le spalle e la testa.
Respirare ancora nello stesso modo e aprire le mani mentre "si butta fuori"
l’aria, inspirare quindi di nuovo e questa volta trattenere il respiro
contando fino a cinque prima di espirare a bocca aperta con la mandibola
rilassata ripetendo quest’ultimo tipo di respirazione per cinque volte.
· Una variante di questo esercizio: ad occhi chiusi, dopo le
respirazioni descritte, richiamare alla mente un "pensiero positivo" o
un’immagine derivante da un’esperienza passata piacevole, "orientando" il
più possibile l’attenzione su questa.
· Sempre come rimedio di pronto intervento è di grande aiuto
massaggiare alcuni punti del proprio corpo indicati nella medicina
tradizionale cinese. In mezzo al palmo delle mani, con il pollice della mano
destra massaggiare profondamente con movimento circolare per circa due
minuti in mezzo al palmo della mano sinistra ed eseguire poi il massaggio
sulla mano destra. Con l’indice di una mano premere con discreta forza per
cinque minuti il punto che si trova tra le due sopracciglia all’inizio del
naso; lo stesso massaggio si può fare nel punto che si trova due centimetri
circa dietro l’orecchio, subito sotto la testa e a lato della colonna
vertebrale nel tratto cervicale; abbassando la testa sul torace premere con
i pollici di entrambe le mani i due punti per cinque minuti circa.
· Nella propria casa, un altro metodo antiansia è il pediluvio:
stando comodamente seduti su una poltrona immergere entrambi i piedi nudi in
una bacinella d’acqua tiepida o calda per circa quindici minuti. Variante:
fare un bagno caldo. Nell’acqua si possono sciogliere sostanze rilassanti
come il tiglio o la melissa; ci si immerga il più possibile avvertendo via
via come il corpo si scarica delle tensioni grazie al galleggiamento e al
calore. Soprattutto nei periodi in cui non ci sono crisi acute ma una
persistente sorta di tensione ansiosa continua è raccomandabile apprendere
una tecnica di rilassamento da ripetere giornalmente anche per pochi minuti
(distensione immaginativa di Parietti, training autogeno di Schulz, metodo
di Jacobson).
· L’ansia si può curare con le erbe. E più utilizzate sono la
valeriana officinalis, la rauwolfia serpentina, la menta piperita, la tilia
tomentosa, la sequoia gigantea. E’ molto efficace, soprattutto quando
l’ansia compare con una tachicardia improvvisa, il biancospino.
· L’oligoterapia (cura con i minerali) consiglia per lo stato
ansioso di assumere manganese - cobalto una volta al giorno per tre
settimane proseguendo poi due - tre volte alla settimana. Sempre rispettando
il principio di "riequilibrio" del corpo più che la risoluzione immediata
del sintomo, esiste poi un esame chiamato "mineralogramma" che consente
analizzando un piccolo ciuffo di capelli, di svelare carenza o
intossicazioni di minerali nell’organismo. La terapia conseguente è il
reintegro o l’eliminazione dalla dieta dei minerali in difetto o in eccesso.
· Evitare caffè, tè, cioccolata, cacao, coca-cola e droghe eccitanti
come zafferano, pepe, curry. Anche in questo caso esiste per curare l’ansia
un esame "bioelettronico", non invasivo e chiamato Vega test, attraverso il
quale si possono individuare classi di alimenti (lieviti, latte e derivati,
cereali) che spesso favoriscono le reattività ansiose e che perciò vengono
eliminati dalla dieta.
· La cromoterapia, cioè la terapia con i colori, consiglia alle
persone ansiose che sono tese e soffrono anche d’insonnia, di scegliere
vestiti e oggetti di colore blu perché questo colore ha la proprietà di
"rasserenare" la mente. Per chi diventa ansioso quando avverte la sensazione
di "non farcela" ad affrontare le varie responsabilità della vita il colore
indicato è l’arancio, perché esso stimola il coraggio, la creatività, i
pensieri positivi.
· L’aromaterapia infine, cioè la cura con i profumi, indica come
efficaci antiansia in primo luogo la lavanda, riequilibrante nervoso, la
camomilla. Inoltre l’arancio dolce ha un effetto rasserenante mentre l’anice
stimola l’ottimismo. Basta annusare per qualche minuto più volte nella
giornata un fazzoletto imbevuto con qualche goccia di questi profumi oppure
farlo quando si avvertono i primi sintomi di uno stato ansioso acuto.
· La psicanalisi e altre "psicoterapie" insegnano a non avere paura
dell’ansia, a uscire dallo stato ansioso "incanalandolo" in attività fisiche
e mentali creative, a trasformare la tensione mentale in "pensiero
positivo".
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