Il colesterolo
è un grasso presente nel corpo umano; si tratta di
una sostanza fondamentale per il nostro organismo: è
infatti una parte essenziale della composizione
delle membrane cellulari, di alcuni ormoni e
strutture neurologiche, oltre ad essere nutrimento
per alcuni tipi di cellule.
D’altro canto, il colesterolo è noto per essere
responsabile di alcune patologie, per esempio l'ischemia
cardiaca, l'infarto e l'ictus cerebrale. Per i
moderni salutisti, alla base di un'alimentazione
corretta c’è proprio il basso contenuto di
colesterolo negli alimenti; sugli scaffali dei
supermercati, non a caso, molte confezioni riportano
come segno di qualità, in bella vista
sull'etichetta, il proprio basso contenuto in
colesterolo.
Il colesterolo è dunque
necessario per l'organismo animale, ma è
indispensabile che rimanga entro determinati
livelli: il problema nasce quando questi limiti
vengono superati per un tempo prolungato,
trasformando una sostanza utile in un potenziale
pericolo per la salute.
Quali sono i valori
ottimali del colesterolo ? E perché?
È stato dimostrato in molti studi scientifici e
ribadito da autorevoli linee-guida che il
colesterolo totale nel sangue deve rimanere al di
sotto dei 200 mg/ml e il colesterolo LDL (chiamato
anche colesterolo cattivo) non deve superare i
160-130 mg/ml. Se in più misurazioni successive si
rilevano valori superiori a questi, si parla di
ipercolesterolemia e si rende necessario indagare su
una possibile causa per riportare il livello di
colesterolo entro valori normali.
A livelli di colesterolo costantemente superiori a 200 mg/ml il
colesterolo può infiltrarsi nelle pareti dei vasi
sanguigni restringendone progressivamente il
diametro interno e riducendo la capacità delle
arterie di portare il sangue, e quindi
il nutrimento, alle cellule. Il colesterolo è dunque
un fattore di rischio per le malattie
cardiovascolari, per l'aterosclerosi e altre
patologie, per esempio l'infarto miocardico o
l'ictus.
Studi recenti effettuati negli Stati
Uniti abbassano ulteriormente il limite massimo
accettabile del colesterolo , considerando che in
un paziente con colesterolo elevato possono spesso
essere presenti altre patologie potenzialmente
lesive per le arterie, per esempio il diabete o
l'ipertensione.
In conclusione, se nel paziente coesistono più
fattori di rischio per il sistema cardiovascolare
(tra cui fumo, ipertensione, storia familiare di
patologie cardiache), è consigliabile che il
colesterolo totale sia controllato frequentemente e
mantenuto al di sotto dei 180-200 mg/ml. Sempre in
caso di pazienti a rischio, il limite massimo del
colesterolo LDL dovrebbe essere inferiore a 100
mg/ml.
- i grassi di derivazione animale (per
esempio burro, panna o strutto) sono costituiti
in alta percentuale di colesterolo;
- carne, pesce, latte intero e latticini ne
contengono una quantità media;
- pane, pasta e riso ne sono quasi privi.
È utile controllare la
composizione degli alimenti che si mangiano per
conoscere la quantità di grassi e in particolare di
colesterolo che si introducono nell’organismo: le
etichette applicate su alcuni alimenti vantano un
contenuto di "solo il 5 per cento di grassi" che in
realtà è una percentuale elevata.
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In alcuni pazienti, inoltre, il colesterolo viene
prodotto in eccesso per una disfunzione su base
familiare: viene infatti trasmesso geneticamente dal
genitore al figlio come un carattere ereditario.Questa
disfunzione si manifesta spesso già in giovane età e
in questi casi solo una terapia farmacologica è in
grado di ridurre la colesterolemia.
Per stabilire qual è il
rischio cardiovascolare dovuto al colesterolo è
sufficiente un semplice esame del sangue, effettuato
dopo 12 ore di digiuno, con il dosaggio delle varie
forme di colesterolo:
- colesterolo totale, che deve essere
inferiore a 200 mg/ml;
- colesterolo HDL, che deve essere superiore a
40 mg/ml;
- colesterolo LDL, che deve rimanere al di
sotto di 130 mg/ml (limite che si abbassa a 100
mg/ml se il paziente è a rischio).
È consigliabile effettuare i
dosaggi ogni 2 anni nelle persone sotto i 40 anni,
senza sintomi o patologie note e senza familiarità
per problemi lipidici. Se esistono fattori di
rischio cardiovascolare, per esempio diabete o
ipertensione, il controllo andrà effettuato una
volta l'anno o più spesso secondo il giudizio del
medico.
Cosa si può fare per
abbassare il colesterolo?
L'attività sportiva aerobica contribuisce a
ridurre il livello di colesterolo nel sangue: un
movimento leggero, protratto per almeno 30 minuti,
per 2 o 3 volte a settimana, determina, infatti,
l'aumento delle HDL e la riduzione dei trigliceridi.
Questo contribuisce anche a ridurre il rischio di
aterosclerosi dovuto ad altre possibili patologie
coesistenti nel paziente, per esempio diabete e
ipertensione.
Anche praticare nuoto, marcia o corsa leggera,
andare in bicicletta, oltre ad essere piacevoli
passatempi, mantengono un buon tono muscolare
generale e sono utilissimi per mantenere un miglior
assetto lipidico.
Terapia del
Colesterolo alto con Farmaci
È il medico curante a valutare qual
è il farmaco più adatto al singolo paziente, non
solo tenendo conto del livello di colesterolo
ma valutando il paziente nella sua totalità: età e
sesso, tipo di alimentazione e di attività fisica,
altri fattori di rischio cardiovascolare, presenza
di malattie concomitanti, eventuali
controindicazioni ed effetti collaterali dei
farmaci. Solo dopo un'attenta valutazione di tutti
questi aspetti e dopo la correzione degli errori
nello stile di vita, il medico potrà prescrivere la
terapia più adatta.
E'
importante attuare una corretta alimentazione e
metodiche naturali prima di assumere farmaci ,
al fine di limitare gli effetti collaterali delle
cure farmacologiche . In particolare è il fegato il
primo organo ad accusare danni lenti e progressivi
per protratta assunzione di farmaci .
Metodica Ecologica per
Valori Alti del Colesterolo
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complementare per i valori alti del Colesterolo e dei Trigliceridi si basa
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