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Il
cardo mariano, una pianta fondamentale per il fegato

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Il fegato è uno degli
organi più importanti del corpo umano. Oltre a svolgere un ruolo nella
digestione, che si esplica nella produzione della bile, le cellule
epatiche, gli epatociti, devono presiedere a più di 500 funzioni
metaboliche e regolatrici essenziali, che coinvolgono glucidi, lipidi e
proteine. L’estrema ricchezza di vasi sanguigni del fegato gli
conferisce un ruolo fondamentale nella disintossicazione dell’organismo
da numerose sostanze (alcol, farmaci ecc.). E’ il fegato che trasforma
in urea, un prodotto d’escrezione meno tossico, l’ammoniaca risultante
dal catabolismo delle proteine. Quando l’organismo è sovraesposto a
determinate sostanze o è affetto da una malattia epatica, gli epatociti
non sono più in grado di svolgere correttamente la loro funzione.
Talvolta l’epatotossicità dei prodotti da eliminare provoca addirittura
la distruzione del fegato, con numerose ripercussioni sia sulla
digestione, sia sulla salute in genere. Di conseguenza, è importante
consentire agli epatociti di funzionare correttamente, in modo naturale.
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Una
pianta epatoprotettiva
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Il cardo mariano è noto
fin dall’antichità per la sua efficacia come tonico epatico.
Recentemente, i numerosi lavori effettuati su modelli animali affetti da
lesioni epatiche, organi isolati e colture di epatociti, hanno dimostrato
l’utilità di questa pianta sul funzionamento del fegato. Si è infatti
riscontrato che la somministrazione di estratti di cardo mariano sopprime
o diminuisce l’effetto delle sostanze epatotossiche che inducono la
necrosi o la cirrosi epatica.
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La pianta deve le sue
proprietà ad alcuni costituenti chimici particolari, estratti dai frutti:
i flavanolignani, la cui miscela viene chiamata «silimarina» (silibina,
silicristina e silidianina).
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L’attività della
silimarina si spiega con un’azione diretta sugli epatociti, che rende più
difficile l’assorbimento delle tossine, consentendo la rigenerazione del
tessuto epatico. Inoltre, sembra che la silimarina agisca contro i
radicali liberi, impedendo a certi prodotti tossici per il fegato di
danneggiarne le membrane.
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Ripristina
la corretta funzionalità epatica
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L’assunzione delle
compresse di cardo mariano può essere utile nel trattamento dei
problemi funzionali della digestione che si riscontrano nelle malattie
epatiche o in qualsiasi altro stato congestionale del fegato: sensazione
di pienezza gastrica, gonfiore addominale, rigurgiti acidi ecc. (soprattutto
in seguito ad un’ingestione eccessiva di grassi). In presenza di
lesioni provocate dall’assunzione di alcol o di farmaci, il cardo
mariano consente di ricostruire le cellule danneggiate, ripristinandone la
capacità metabolica. Inoltre, sembra che rallenti la progressione della
cirrosi e
che acceleri il ritorno alla normalità in caso di epatite virale.
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L’importanza
della forma farmaceutica
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Se il cardo mariano viene
assunto per il suo effetto antiepatotossico, è preferibile utilizzare una
forma farmaceutica solida (per esempio le compresse). La
silimarina è poco solubile in acqua, ragion per cui questa pianta
è meno valida sotto forma di infuso. Oltre ad essere priva di qualsiasi
tossicità acuta o cronica, la silimarina è perfettamente tollerata.
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La facilità di assunzione
e l’efficacia sulle cellule epatiche fanno del cardo mariano un ottimo
rimedio nelle malattie del fegato.

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