Emorroidi : terapia naturale
Emorroidi : alimentazione e dieta ecologica
Consulenza Medica Ecologica
Le cause delle emorroidi sono molteplici: predisposizione famigliare,
stitichezza cronica, squilibri alimentari, ma anche sedentarietà, stress e
sovrappeso. Il risultato però è uno solo: un dolore a volte insopportabile
di cui vogliamo liberarci subito. I farmaci possono dare sollievo nelle
forme iniziali e più leggere ma quando il problema comincia a essere
ricorrente si inizia a pensare a soluzioni più drastiche.
E a questo punto insorge la "sindrome del bisturi", la paura dell'intervento
chirurgico. Reazione comprensibile ma immotivata; perchè oggi sono state
messe a punto tecniche mininvasive, in grado di eliminare le emorroidi senza
strascichi e sofferenze. A patto di intervenire per tempo.
Manifestazione e sintomi
In generale le emorroidi vanno trattate quando sono sintomatiche, cioè
provocano disturbi come prurito, bruciore, sanguinamento. Durante la visita,
che consiste in un'ispezione visiva e un'esplorazione digitale, il medico
accerterà la diagnosi e il grado del disturbo.
In base alla loro gravità, si distinguono emorroidi di primo grado, in
genere piccole e interne; di secondo grado, interne ma che sporgono durante
la defecazione o uno sforzo fisico; di terzo grado: in questo caso
prolassano e fuoriescono dal canale anale; infine quelle di quarto grado
sono le più gravi, perchè permangono fuori dal canale anale e non è
possibile farle rientrare.
Le emorroidi consistono in una dilatazione anomala delle vene dell'ano e del
retto: in medicina si parla di gavoccioli emorroidari.
- primi segnali della loro presenza sono quasi sempre prurito o bruciore
durante l'evacuazione; un altro sintomo è il sanguinamento, che di solito si
manifesta con strisce di sangue rosso vivo sulle feci.
- Possono poi verificarsi sensazione di tensione nella regione anale, forte
disagio nello stare seduti, dolore (anche molto intenso in caso di trombosi
emorroidaria) per via del gavocciolo estremamente indurito e infiammato.
Terapia Chirurgica
Quando le emorroidi sono ancora in fase iniziale possono essere trattate con
semplici interventi ambulatoriali che non richiedono anestesia o, al
massimo, necessitano di un'infiltrazione locale di anestetico. Si va dalle
iniezioni sclerosanti (nella vena varicosa viene iniettata una sostanza
chimica che produce un coagulo) alla possibile coagulazione della vena con
gli infrarossi o il laser. Abbandonata, invece, in questi ultimi anni la
crioterapia, che impiega il ghiaccio, in quanto non ha dimostrato di dare
risultati duraturi: in sostanza, le emorroidi in breve si riformano.
Da qualche anno si sta affermando una nuova tecnica che consiste nella
legatura dei noduli emorroidari con elastici o con fili di sutura; in
particolare è oggi disponibile una metodica innovativa, chiamata O'Regan
Hemorroid Ligator, che viene effettuata con una siringa usa e getta e che
non richiede la sala operatoria.
Come spiega il dottor Daniele Maggiore, il primo in Italia a usare questo
metodo, "la legatura è indicata principalmente in caso di emorroidi di primo
e secondo grado, ma, se le condizioni lo permettono può essere applicata
anche per quelle che permangono esternamente. Con una sorta di siringa si
legano le emorroidi alla base, tramite un elastico. Dopo circa 8-15 giorni
il gavocciolo, così strozzato, deperirà e cadrà spontaneamente a causa della
mancanza di sangue.
L'intervento, che si effettua in day hospital, ha il vantaggio di essere
molto rapido (7-8 minuti per ciascuna legatura).
Trattandosi di una tecnica mininvasiva, non provoca dolore e sanguinamento.
L'anestesia non è indispensabile; per maggiore tranquillità, il paziente
viene sottoposto a leggera sedazione. La tecnica non prevede periodi di
convalescenza; inoltre non è necessario effettuare medicazioni, ma solo
semicupi per detergere e calmare la parte".
Una tecnica chirurgica che non fa male
Nei casi più gravi, quando le emorroidi prolassano e tendono a fuoriuscire
dall'ano, si deve ricorrere alla soluzione chirurgica, che in genere si
tende a scartare o rimandare per la paura del dolore. Ma aspettare troppo è
un errore, perchè se si decide per tempo, quando le emorroidi non sono
troppo grosse e infiammate, si può intervenire con metodiche chirurgiche più
soft, in grado di eliminare i noduli in modo veloce e relativamente
indolore.
Tra queste, la più innovativa è quella messa a punto da un chirurgo
italiano, il dottor Antonio Longo. Si tratta di una metodica che, anzichè
asportare la porzione di vena prolassata, come si fa tradizionalmente,
consente di riposizionarla nella sua sede anatomica naturale e di fissarla
stabilmente.
Consigli
Pronto soccorso con i rimedi verdi
Cosa fare quando i primi sintomi si fanno...sentire? Andate subito in
farmacia e acquistate pomate, creme o anche supposte a base di estratti di
ippocastano, rusco e amamelide, che hanno il potere di lenire il prurito,
ridurre il bruciore e l'infiammazione.
Da evitare, invece, i preparati contenenti cortisone, se non espressamente
prescritti dal medico, per i diversi effetti collaterali.
- Per un sollievo immediato, potete fare un semicupio alla camomilla:
versate una manciata di fiori in 3 l di acqua bollente, lasciate riposare
per 10 minuti e filtrate. Poi versate l'infuso nel bidè riempito d'acqua
tiepida (l'acqua fredda irrita). State a mollo per 15 minuti.
- Utile anche una cura per bocca con integratori a base di bioflavonoidi
(efficaci contro la fragilità capillare), estratti di ippocastano e
mirtillo.
LA PREVENZIONE
Per ridurre notevolmente il rischio di emorroidi o per diminuirne le
conseguenze, bisogna prima di tutto evitare i fattori responsabili della
loro insorgenza. E cioè:
- prevenire o combattere la stitichezza con una dieta ricca di fibre
(cereali integrali, frutta, verdura) ed eventualmente, in seconda battuta,
con blandi lassativi;
- bere molto;
- limitare il consumo di alimenti che sono particolarmente irritanti per la
regione anale (alcolici, caffè, spezie, cibi piccanti);
- evitare di restare troppo a lungo seduti o in piedi;
- fare attività fisica;
- mantenersi snelli;
- osservare una scrupolosa igiene locale. Chi già soffre di disturbi
emorroidari dovrebbe limitare l'uso di carta igienica, usare kleenex
inumiditi e fare sempre il bidè, aggiungendo all'acqua un prodotto
disinfettante.
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