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Biocompatibilità Materiali Odontoiatrici |
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Sintomi correlati ad intolleranza materiali odontoiatrici |
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A MEDICINA ECOLOGICA Associazione Medicina Ecologica Italiana
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Odontoiatria ecologica Biocompatibilità
dei materiali in odontoiatria.
Per
effettuare una diagnosi ed una terapia veramente efficace dobbiamo
considerare l’uomo nella sua interezza con le relazioni delle sue
componenti ( concezione dell’uomo integrato di Speciani): Oikos (
ambiente), Soma ( organismo fisico), Noos (mente coordinatrice), Id (
principio d identità personale o anima), il Noos e l’Id insieme
costituiscono
E’ necessario, nella pratica clinica, conoscere ma anche riconoscere il problema attraverso i sintomi dell’uomo malato. Occorre anche individualizzare il malato e la sua terapia poichè, anche con una stessa patologia, ciascuno soffre a modo suo. Come
Riconoscere la causa e come Individualizzare la terapia? In questo compito, insieme all’anamnesi ed all’esame obiettivo, fornisce un aiuto insostituibile l’EAV. (Elettro Agopuntura secondo Voll) Essa dà la possibilità di eseguire indagini precise e Riconoscere anche là dove la clinica, l’anamnesi omeopatica ( si pensi ai cosidetti “casi defettivi, già derscritti da Hahnemann, i quali non presentano sintomi clinici utilizzabili per la prescrizione del simillimum), gli esami di laboratorio e le radiografie non forniscono informazioni utili alla diagnosi. Le finalità dell’uso dell’EAV in odontoiatria sono diverse e tutte altrettanto importanti: 1. Test di tolleranza dei materiali dentari per ponti, otturazioni, scheletrati.. 2. Misurazione di eventuali potenziali elettrici endorali. 3. Ricerca foci e campi di disturbo (dentari o di altra origine) 4. Individuazione di una corretta terapia. 5. Test di intolleranza alimentare e sindromi allergiche. 6. Test per infezione batterica,virali, protozoarie e micotiche. 7. Test per intossicazioni chimiche e fisiche di ogni tipo. L’EAV con i vari test, nel permettere di monitorare, in ogni momento, lo stato di funzionalità o di disfunzionalità dei” circuiti di regolazione biocibernetica e di biorisonanza” dell’organismo, aiuta ad effettuare diagnosi eziologia, di organo ammalato e di prescrivere la terapia più utile. Nel test dei medicamenti si possono utilizzare tutti e tre i principi terapeutici, cioè il principio anti (allopatia),il principio del simile (omeopatia), e quello dell’uguale (isopatia).. Possiamo introdurre nel circuito, composto da paziente e strumento diagnostico, un farmaco allopatico, omeopatico o fitoterapico e, rimisurando e notando una variazione del valore iniziale, possiamo verificare se il farmaco è utile terapeuticamente. Utilizzando il principio isopatico e, quindi non il “Similia similibus” dell’omeopatia, ma l’Aequalia aequalibus curantur possiamo avere un’indicazione diagnostica su quale microrganismo, virus o sostanza tossica sta provocando la sintomatologia in atto. Ad esempio: se in un paziente con sintomatologia da intossicazione da piombo inseriamo l’isopatico piombo metallico in diverse diluizioni otteremo un miglioramento dei valori verso 50, potremo affermare che il paziente soffre di un’intossicazione da piombo. Possiamo stabilire, altresì, anche la gravità dell’intossicazione perché l’intossicazione è tanto più grave quanto più bassa è la diluizione per riequilibrare i vari punti ( se è necessaria una diluizione D6 in un caso e D10 in un altro, il primo paziente è più grave). Possiamo stabilire, infine, su quali organi il carico tossico ha il suo effetto, misurando i punti specifici degli organi che sono riequilibrati con le diluizioni dei diversi nosodi. I materiali di uso in odontoiatria, inoltre, possono determinare correnti endorali ed è stato stabilito che i valori massimi tollerati sono di circa 100 millVolt e 3-5 microAmpere. Con valori maggiori è necessario procedere alla rimozione dell amalgame, delle protesi o di altro materiale ed alla sostituzione con un materiale che non generi correnti endorali. Dr . Vincenzo Aita (Presidente dell'A.M.E.I.) .
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